martedì 16 ottobre 2012

Collaborando si cresce! Il libro vivente


Collaborando si cresce!

Se tu hai una mela e io ho una mela e ce le scambiamo, allora tu e io abbiamo sempre una mela per uno. Ma se tu hai un’idea e io ho un’idea e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee. (George Bernard Shaw)

E se vogliamo, possiamo dire che ne abbiamo anche tre o quattro di idee (questo lo aggiungo io).

È lo spirito con cui, a mio parere, tutti dovrebbero vivere le proprie passioni e la propria vita. Perché si sa, da cosa nasce cosa. E dove non arrivo io arrivi tu e viceversa.

Frasi fatte e luoghi comuni a parte, lo spirito di collaborazione è il motore che fa muovere e crescere le cose più di ogni altro sentimento o finanziamento...

Ed è così che ho iniziato a collaborare con un libro. Sì, con un libro.

Ho infilato il mio gruppo medievale in un romanzo storico e ho infilato il romanzo nel mio gruppo.

Così è nato un piccolo evento che vuole crescere. Quando un giorno ho saputo che il libro di Angelo Mascia, Boe Muliake-Il re templare, trattava determinati temi e soprattutto determinate epoche allora mi si è accesa la lampadina.

Ho contattato Angelo e gli ho proposto di “usare” il mio gruppo medievale per fare le presentazione del suo libro. Ho saputo che l’idea non era poi così nuova e mi sono un po’ scoraggiata ma poi parlandone meglio abbiamo iniziato a costruire la cosa. Perché l’idea che avevo in mente io, era davvero nuova. E così la prima rappresentazione, preparata in tutta fretta, praticamente senza prove di gruppo, è stata fatta a Villanovaforru.

Il gruppo medievale Antica Turabolis di Terralba (il mio) e la Compagnia del Borgo hanno animato il romanzo storico.

Io e due dame ( Francesca e Claudia) abbiamo fatto le letture ma queste letture non sono rimaste fredde e fini a sé stesse come spesso può accadere nella presentazione di un libro.
Prima abbiamo creato le scene di vita medievale con una ricamatrice adulta che insegnava alla fanciulla come si ricama  e due ragazze, l’una intenta a pettinare l’altra, come facevano le dame di compagnia con le loro padroncine.


Alle letture sono seguite rappresentazioni vere e proprie come per esempio: dopo la lettura della Via della seta, l’entrata in scena del mercante pisano con il suo seguito, a portare stoffe e spezie in bauli e sacchetti preziosi. Il tutto accompagnato da musiche che hanno contribuito a creare l’atmosfera giusta.
E poi è stata la volta di Jana, un brano che narra di uno degli esseri fantastici della Sardegna, le janas (fate). Seguita da una danza breve e magica, interpretata da me.

Jana
Poi il banchetto con il brindisi e ancora i templari con il giuramento.

Una serata che è stato un successo e che pochi giorni dopo abbiamo ripetuto ma modificandola.

A Borutta abbiamo fatto un viaggio nel medioevo, esattamente come recitava il titolo dell’evento che ci ospitava. Questa volta non avevamo i templari, perché l’unico gruppo coinvolto era l’Antica Turabolis, ma li abbiamo sostituiti con altre letture e altre atmosfere.

Dopo il mercante pisano è stata la volta della danzatrice orientale con i ventagli di seta provenienti dalla Cina, come le vie della seta.
Samira (Sara Nakshidil)

E poi la jana con le sue movenze magiche. E un’altra danza orientale in cui veniva rappresentata la principessa Samira, un’altra delle protagoniste dei racconti del romanzo.


 

Panas (Monica Tronci)
Una della novità della serata è stato un altro personaggio delle leggende sarde, le Panas, gli spiriti delle donne morte di parto, rappresentata con una donna intenta a lavare i panni al fiume così come descritta nel libro e così come si narra nelle leggende. Un pezzo davvero emozionante per il pubblico. E per chiudere una danza medievale che coinvolgeva la quattro dame giovani presenti.




Il pubblico è rimasto tutto fino alla fine nonostante il freddo di fine settembre. E questo ci ha onorato perché significava che avevamo raggiunto l’obiettivo di intrattenerli raccontandogli una bella storia, vissuta a pochi metri da loro ma in realtà vissuta molti secoli prima. Un viaggio nel tempo che ha affascinato loro e noi e ha anche emozionato lo scrittore (ce l’ha confessato) che vede vivere i suoi racconti dopo averci lavorato per anni fino a vederne la pubblicazione. Ora aspettiamo la prossima rappresentazione e ci prepareremo sempre meglio, convinti che stiamo facendo una grande cosa. Un modo nuovo per far conoscere un libro e innamorarsi della storia della Sardegna. Che molti ancora non conoscono abbastanza.

Superfluo aggiungere il tutto esaurito dei libri a Borutta.

I link ad alcuni video delle serate:
                                                                             Jana


                                                                  Arribbanta is morus


 La via della seta

                                                                Promo Borutta

Monica Tronci

mercoledì 3 ottobre 2012

Il museo vivente (foto di Monica Tronci)



Un lavoro fotografico può diventare occasione di nuove creazioni personali.
E così da quello che poi è diventato un calendario, con lo scopo di far conoscere al meglio determinati luoghi, è nato un lavoro fotografico a sè.  
Pensato, organizzato e realizzato da Monica e Valeria Tronci


Il museo vivente è un modo per emozionarsi durante la visita ad un museo che,
per quanto possa essere interessante, resta qualcosa di freddo.

E così, il Gruppo Medievale Antica Turabolis di Terralba ha posato per me
nelle varie stanze del museo. Prima nella stanza del telaio

Tra arcolaio e telaio



Uno sguardo in cantina "Su magasinu de su binu"
per un bicchiere di vino direttamente dalla botte

In cucina per assistere al lavoro delle donne che preparano e sfornano il pane


una volta visitato il museo internamente, si va' fuori sul piazzale, dove si svolgono altre mansioni importanti come la cernita dei cereali che vengono preparati per la vendita, mentre qualcuno rientra dalla fontana e dai campi


e a fine giornata fuori a prendere il fresco e chiacchierare un po', a ricamare, a cucire etc


 Se cercherete questo museo non troverete i figuranti lì ad aspettarvi ma se andrete, immaginate che quelle stanze siano davvero vive e animate come in queste foto. Vi sembrerà di non essere soli e il museo avrà un aspetto totalmente diverso da prima,